THE WALKING DEAD - Stagione 5 - RECENSIONE

Potremmo iniziare parlando di come The Walking Dead avesse le carte in regola per distruggere barriere che attanagliano la serialità televisiva, o di come dalla prima stagione ad oggi, il tiro del serial sia un po' cambiato, diventando qualcosa di diverso.
Le differenza fra il fumetto originale e la serie televisiva ci sono. Gli sceneggiatori, hanno posto bene in vista i loro obiettivi e le tematiche desiderate: vogliono parlare delle persone, dei rapporti che si creano tra di loro all'interno di un mondo disastrato, tenendo bene alla larga spiegazioni sul come, il dove e perchè.
Ancora una volta The Walking Dead è stato capace di dividere il pubblico: da una parte chi apprezza la forse eccessiva calma, l'analizzare i personaggi e, dall'altra chi amerebbe soltanto una degna conclusione o un avanzamento di scena, nonché situazioni molto più crude per la serie.
Nella seconda parte della stagione vi è stato uno sviluppo più veloce delle vicende, che hanno portato i nostri presso la safe-zone di Alexandria, con sacrifici e problematiche di vario genere questo anche nella prima parte con la perdita di un personaggio), sebbene come accadde con Terminus, i primi episodi del dopo pausa invernale siano serviti ad introdurre i personaggi verso quella che sarà una location basilare per lo sviluppo delle prossime vicende.
L'arrivo ad Alexandria, con tutte le interviste del caso e il cambiamento dovuto per adattarsi a questo ritorno alla società, aumenta l'empatia dello spettatore verso i protagonisti, ponendoli in prima persona rispetto gli avvenimenti.

Dubbi tuttavia assillano chi tende a individuare le falle della trama, ponendosi domande: la forte incapacità dei membri di Alexandria di sopravvivere all'esterno dell'area protetta, come abbiano fatto a resistere alle incursioni nemiche o alla scomparsa di una o più figure. Gli autori probabilmente hanno preferito mostrare i cambiamenti avvenuti nel mondo e quanto sia necessario un certo tipo di approccio verso la nuova realtà. La civiltà come come la si conosceva è ormai scomparsa; a niente sono serviti i tentativi di Rick volti a mischiarsi tra coloro che sotto molti aspetti erano lì intenti a condurre una vita a tratti ancora normale.
E lo stesso Rick si presenta ancora una volta come il one man show della situazione: un uomo che ora, nonostante gli sforzi (attenzione si taglia la barba!!) non è più in grado e nemmeno accetta di vivere in una società civile ma anzi, si sente parte di questo nuovo sistema e diventa consapevole del suo ruolo di giudice e boia.
Al pari di Rick, come importanza, ritroviamo Carol che, senza troppe difficoltà, mostra una facciata da donna debole e con poca personalità, quando in realtà in tutta questa quinta stagione, mostra la sua vera indole fredda e spietata. Il resto dei personaggi, inclusi Michonne e Daryl, tendono a risentire della vicenda, e vengono messi un po' da parte.
Nonostante qualche mugugno, le scene d'azione restano presenti, e gli zombie non sempre si riducono ad essere una mera e semplice presenza di abbellimento.
Non ci resta che attendere Ottobre 2015 per la sesta stagione e nel frattempo godiamoci lo spin off che esordirà durante l'estate proprio prima della serie originale targata AMC.





Titolo: The Walking Dead
Genere: drammatico, horror, azione, fantascienza
Episodi: 16 
Durata episodi: 42 minuti (90 minuti episodio 16)
Sito ufficiale: http://www.amctv.com/shows/the-walking-dead
Trasmissione italiana: Fox Italia