SWAMP THING - Stagione 1 - RECENSIONE

La storia di Swamp Thing si svolge in Louisiana, nella città di fittizia di Marais (termine francese che significa "palude"). 
Qui si diffonde un misterioso virus, e il centro per la prevenzione e il controllo delle malattie manda sul posto la dottoressa Abby Arcane, originaria di quella zona. Lì ritrova l'amico d'infanzia Matt Cable, ora un poliziotto, e le loro strade incrociano quelle dello scienziato Alec Holland, le cui indagini su quanto sta accadendo nella palude portano alla sua uccisione. 
La sua morte, però, non mette fine all'inchiesta, poiché i suoi ricordi vengono assorbiti da una creatura che è effettivamente l'incarnazione delle piante paludose: Swamp Thing, un'entità che ha il compito di difendere la regione dalle minacce esterne. Minacce come quella di Jason Woodrue, genetista convocato per studiare le proprietà della palude e sfruttarne il pieno potenziale, alterando gli equilibri naturali che a loro volta portano a una maggiore presenza di fenomeni e creature paranormali.
Forte della firma congiunta di Dauberman e Wan, la serie abbraccia senza remore la propria natura horror, dimostrando ancora una volta come il ramo televisivo della DC sia disposto a puntare su una diversificazione dei prodotti. Il brivido è costantemente dietro l'angolo, senza scivolare troppo nel citazionismo, e l'unico vero difetto della distribuzione internazionale via Amazon, che propone l'intera stagione subito, è la perdita della costruzione graduale dei misteri della palude che si aveva con il modello americano, dato che DC Universe proponeva gli episodi a ritmo settimanale.
Particolarmente intrigante a livello di genere, oltre alla firma di Len Wiseman per la regia dei primi due episodi che rendono bene il mood strambo e inquietante della serie, è la scelta di Derek Mears per il ruolo titolare. Questi è infatti un veterano dell'horror, avendo interpretato icone come Jason Voorhees e il Predator, e la sua altezza imponente di quasi due metri dà la giusta aura di terrore a Swamp Thing, vera e propria creatura non (più) di questo mondo.

Al di là dell'apprezzabilissima componente di genere, non manca l'elemento strettamente eroico, legato nella fattispecie agli angoli più ultraterreni dell'universo DC, con apparizioni di alcuni personaggi che, sulla carta, dovevano porre le basi per un vero e proprio pacchetto di serie dedicate all'occulto e all'orrore, con tanto di presenza della cosiddetta Justice League Dark. Ed è lì che si cela l'unico vero difetto dell'operazione portata avanti da Dauberman: partendo forse dal presupposto che almeno una seconda annata fosse cosa sicura, ha puntato fin dall'inizio sull'espansione del mondo di Swamp Thing, con tanto di obbligatorio post-credits nel finale di stagione che annuncia l'ora fantomatico secondo ciclo di episodi. Lo showrunner ha quindi peccato di eccessiva ambizione, ma è un errore tutto sommato perdonabile perché, al netto di singole scene, i dieci episodi raccontano una storia a suo modo completa. 
Certo, dispiace non poco che questo sia destinato a rimanere un unicum, ma è un unicum affascinante, ideale per chi vuole avvicinarsi all'universo DC ma non sopporta i supereroi classici.
La recensione di Swamp Thing è un misto di piacere e delusione, perché se da un lato questa incursione del ramo televisivo della DC Comics in toni decisamente horror è molto efficace e interessante, dall'altro fa arrabbiare non poco il fatto che, principalmente per questioni di budget, la serie sia stata cancellata mesi prima di arrivare fuori dagli Stati Uniti.


Titolo: Swamp Thing
Genere: orrore, fantascienza, drammatico, supereroi
Episodi: 10
Durata episodi: 42-59 minuti
Trasmissione italiana: Amazon Prime Video