THE CROWN - Stagione 4 - RECENSIONE

La regina Elisabetta ha i suoi gioielli, e Netflix ha The Crown. Una delle serie originali, non c'è timore di affermarlo, migliori che la piattaforma streaming abbia mai prodotto, capace di evolversi negli anni e di fornire un ritratto storicamente fedele, e romanzato al tempo stesso, della dinastia Windsor, l'attuale monarchia d'Inghilterra. Già con l'ottima terza stagione, la produzione aveva compiuto scelte coraggiose: un ricambio totale per un cast ormai troppo giovane per vestire i panni dei regnanti britannici tra gli anni sessanta e settanta, ed ecco che ad interpretare Elisabetta, Margaret, Filippo e gli altri sono subentrati dei giganti come Olivia Colman, Elena Bonham Carter e Tobias Menzies - senza nulla togliere agli eccezionali Claire Foy e Matt Smith.
L'esperimento ha funzionato, perché la scorsa stagione ha proseguito sui binari delle precedenti, con un racconto solido ed una scrittura tanto avvincente quanto raffinata. Ma è con The Crown 4 che lo show Netflix giunge ad un punto di svolta: perché si entra negli anni Ottanta, uno dei decenni più complicati per la storia recente britannica. Tra disordini politici e reti internazionali sempre più fitte, ci fu un evento in particolare che segnò e travolse la monarchia in quegli anni: l'ingresso di Diana Spencer, principessa coraggiosa e rivoluzionaria, nella famiglia reale.
Con un cast ormai consolidato, e integralmente confermato rispetto alla scorsa edizione, The Crown 4 poggia quindi su due perni fondamentali, che a tutti gli effetti corrispondono alle due principali new entry della serie: da una parte l'elezione di Margaret Thatcher, il primo premier britannico donna, dall'altra il matrimonio tra Carlo e la giovanissima Diana, una ragazza di città invaghitasi del Principe di Galles, e in grado di conquistarlo con il suo fascino magnetico e il suo carattere misterioso.

Partiamo dalla Thatcher, che in The Crown è interpretata da una straordinaria, convincente ed inedita Gillian Anderson. Come già accaduto in passato, la serie Netflix riesce a raccontare le turbe politiche dell'epoca senza scendere in inutili tecnicismi, e costruisce i personaggi con grande intelligenza. Il lavoro svolto sulla scrittura della Thatcher, rappresentata qui non solo come figura politica incredibilmente tenace, ma anche come donna, e come madre, è superbo, e ad accentuarlo è l'interpretazione di una Gillian Anderson semplicemente in stato di grazia, capace di replicare la parlantina, le movenze e la postura di un personaggio decisamente poco ordinario qual era la Thatcher originale.
In effetti The Crown 4 ripercorre con dovizia di particolari, e con una buona dose di onestà storica e intellettuale, alcuni degli avvenimenti che più hanno segnato la politica e la monarchia inglese degli anni Ottanta. 
Dalle sommosse irlandesi alle campagne internazionali, e ovviamente passando per il duraturo e controverso mandato della Thatcher, che nei suoi 11 anni alla guida del Regno Unito fu ricordata per le scelte di politica economica passate alla storia come il "Thatcherismo". 
The Crown 4 ricostruisce il complicato rapporto tra una giovanissima Diana e il principe Carlo sin dalle origini, quando una Spencer appena 18enne piombò nella vita del tormentato Principe di Galles quasi per caso. Il resto è storia, tra le più appassionanti degli ultimi decenni. Un matrimonio che non rendeva felice Carlo, innamorato di Camilla; e il dolore di Diana, una ragazza di città scaraventata e masticata da una famiglia reale esigente, complessa e saldamente ancorata alle proprie tradizioni, i cui doveri la schiacceranno sotto un macigno di sconforto e depressione, ma senza mai spezzarla del tutto.
Diana e Carlo sopportarono per anni un matrimonio imposto, voluto solo da lei e ripudiato da lui, un legame instabile, accomunato solo dai propri doveri e dai figli generati dalla loro unione. Ma la forza di Diana andò ben oltre, dalle coraggiose uscite a teatro, in cui amava mettersi in mostra dando spettacolo, ai memorabili tour politici, in Australia e Stati Uniti, quest'ultimo passato alla storia per l'iconico abbraccio ad un bimbo malato di AIDS.
Con Diana, insomma, The Crown affronta il difficile tema della tradizione che incontra la rivoluzione, e lo fa magistralmente, con un racconto delicato, che scava nella psiche di Diana - interpretata splendidamente da una Emma Corrin sensazionale - e racconta forse il periodo più complicato per l'amatissima Lady D: i primi anni nella famiglia reale, in cui emersero i suoi problemi psicologici e di salute, soverchiati dal peso di un matrimonio insopportabile.

The Crown 4 si conferma eccezionale, e addirittura superiore alle stagioni precedenti, anche nella mera componente tecnica, con una regia che si fa più sperimentale, coraggiosa, giocando sapientemente con le prospettive, i primissimi piani e i campi strettissimi per raccontare l'oppressione emotiva dei suoi protagonisti.
Non mancano infine, in linea con le season precedenti, episodi dedicati a singoli personaggi, come accade stavolta con la Margaret di Elena Bonham Carter, uno dei più struggenti e delicati di una stagione molto vicina alla perfezione.


Titolo: The Crown
Genere: storico, drammatico
Episodi: 10
Durata episodi: 47-61 minuti
Trasmissione italiana: Netflix