GHOSTS - Stagione 2 - RECENSIONE

Meravigliosamente bizzarra, Ghosts (BBC One) è tornata per una seconda stagione, e rimane un tripudio di sciocchezze ad alta energia. Ricapitolando: Mike e Alison, una giovane coppia al verde, sono stati letteralmente catapultati nell'infernale affare di cercare una casa a prezzi accessibili, quando una lontana parente di Alison viene a mancare, le lascia una maestosa villa chiamata "Button House". Tuttavia però, l'eredità della casa porterà con sè, alcuni, come dire autostoppisti, sotto forma di spiriti irrequieti che hanno abitato "Button House".
Dopo un inizio un po' accidentato, la prima serie ha risolto le differenze tra umani e spettri, in una certa misura, permettendo alla coppia di trovare un qualcosa che si avvicina all'armonia con le loro controparti meno corporee. Il loro sogno di vendere Button Hall e trasformarlo in un hotel/spa a cinque stelle non riesce, così decidono di affittare alcune delle sale più grandi per la celebrazione di eventi, ma il problema sono, sempre e solo, i fantasmi. Questo è, essenzialmente, il punto cruciale di ogni episodio, ma la scrittura è così nitida che sembra quasi sempre fresca.
Quando un fotografo arriva per fare alcuni scatti promozionali dell'intero edificio, scopriamo che Lady Fanny Button è più fotogenica del resto del branco e, che ha l'abitudine di far conoscere la sua presenza ogni volta che una lente la punta contro. Una foto della sua forma spettrale alla finestra diventa virale. 
Alla fine, Alison riconosce nei fantasmi un'opportunità di business e decide di monetizzare. Il problema, ancora una volta, sono loro; si rifiutano di esibirsi su richiesta - a parte il defunto parlamentare Tory Julian, che è morto con i pantaloni abbassati e rimane per sempre in quello stato. Julian farà alcuni trucchi poltergeisty, ma solo se otterrà qualcosa in cambio. Inevitabilmente, quando una folla di cacciatori di fantasmi scende a Button House, c'è una situazione di stallo brillantemente stizzosa tra la coppia e i loro coinquilini defunti, che tentano di manipolarsi a vicenda per mettersi in mostra a vantaggio dell'altro, male e con risultati prevedibilmente caotici.
A farti amare questa seria, aiuta il fatto che il cast sia uniformemente fantastico, dalla riluttante e gentile pazienza di Charlotte Ritchie e Kiell Smith-Bynoe nei panni di Alison e Mike, allo spettro di stupidaggini che sono i fantasmi. Ognuno avrà i suoi preferiti, ma ho un debole per Laurence Rickard nei panni di Robin the Caveman, la cui pronuncia di “ticket” lascia molto spazio all'interpretazione. Nessuna scena è lasciata senza mina per gag, con battute intelligenti e crude, spesso con lo stesso respiro, e un'intelligenza che si logora con leggerezza. È una delle sitcom meno impegnative in televisione e una delle più affascinanti.


Titolo: Ghosts
Genere: comedy horror, sitcom
Episodi: 6
Durata episidi: 30 minuti
Trasmissione italiana: inedita