THE WALKING DEAD - Stagione 10 - RECENSIONE

C'era il bisogno di lasciarsi questa stagione alle spalle, per The Walking Dead, e la serie AMC infine l'ha fatto con un season finale sufficiente, a tratti toccante, ma ben lontano dai fasti cui ci ha abituato la serie, che nel complesso possiamo reputare di gran lunga superiore alle ultime uscite dello show apocalittico.
Il punto è che, per la Season 10, la produzione sembra essere incespicata in quegli stessi errori che credevamo fossero solo un brutto ricordo, e non ha sfruttato appieno alcuni degli spunti di trama che alla vigilia erano parsi come i più interessanti. 
The Walking Dead 10 è arrivato alla vigilia con alcune premesse, e promesse, davvero importanti. Il dover fare a meno, integralmente, dell'intramontabile e amatissimo Rick Grimes, visto che il protagonista interpretato da Andrew Lincoln sembra essere approdato definitivamente sui lidi del grande schermo, rinunciare alla carismatica Maggie di Lauren Cohan (tornata solo in coda, nel season finale, per restare), preparare l'addio di un altro colosso come Michonne - la quale potrebbe seguire Rick nei film di The Walking Dead - e caricare, insomma, tutto il peso della narrazione sui Daryl e Carol di Norman Reedus e Melissa McBride, con buona pace dei pochi volti storici rimasti come Gabriel, Rosita e Eugene, seppur questi ultimi non siano mai protagonisti assoluti del racconto orizzontale. Sul piatto della bilancia The Walking Dead 10 offriva, nonostante gli ostacoli in partenza, un ottimo ordito di base su cui sviluppare una season in tutto e per tutto esplosiva: la minaccia dei Sussurratori e il carisma del villain principale, la spietata Alpha, protagonisti alla fine della scorsa stagione di alcune delle sequenze più drammatiche e inquietanti di sempre per lo show AMC, e in rampa di lancio per riscattare una serie di archi narrativi finora davvero poco incisivi.
Per una parte di questi sedici episodi, in fondo, è stato anche così, perlomeno fino all'impiego di alcuni deus ex machina un po' troppo forzati e poco convincenti sul piano della scrittura, se non addirittura di una stesura narrativa davvero anticlimatica. Alle poche luci di questa stagione, come la redenzione di Negan e l'ottima prova recitativa di alcuni personaggi, The Walking Dead 10 ha alternato fin troppe ombre, a partire dalle azioni sconsiderate di una Carol che non riesce mai a reggere fino il fondo il peso dell'essere una protagonista.
Oltre a tutto ciò, la dispersione spasmodica del cast principale (Rick e Michonne nei film, Maggie lontana dalle scene per un intero anno, Morgan e Dwight traslati nello spin-off) abbia determinato un preoccupante problema di sceneggiatura: mettere in primo piano storyline di comprimari che, semplicemente, non risultano altrettanto interessanti.
Rappresentativo di questo discorso, oltre alle troppe dilungaggini che scandiscono una narrativa davvero lenta, ci sembra proprio il percorso compiuto da Beta, sulla carta il più imprevedibile e promettente dei villain, sciupato invece da una trama che non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo. La scioccante morte di Alpha, un colpo di scena efficace ma non del tutto climatico, ha caricato sulle spalle del suo colossale compagno tutto il peso non di un episodio, ma dell'intero secondo segmento della Season 10. Una responsabilità che l'antagonista non ha saputo reggere fino in fondo, e a dimostrarlo è intervenuto un season finale un po' prevedibile e per nulla esplosivo come promesso dagli autori della serie. 
In ogni caso, The Walking Dead 10 ha ancora degli elementi di spicco che permettono allo show, passateci un po' il termine, di "sopravvivere" al sempre più minaccioso spettro della mediocrità, strappando un'abbondante sufficienza che non riesce purtroppo ad essere qualcosa in più.
E, considerate certe buone intuizioni, ma soprattutto la bellezza del fumetto originale creato da Robert Kirkman, il risultato finale non può davvero soddisfarci appieno. Norman Reedus, ad esempio, ci sembra totalmente nella parte di un Daryl sempre più leader, un punto di riferimento ormai imprescindibile sia per i comprimari della serie, sia per i fan, che proprio non ce la farebbero a dire addio ad uno degli eroi più amati di sempre del franchise (forse il più amato in assoluto).
The Walking Dead, inoltre, continua a proporre una buona effettistica ed un eccellente make up che, nella realizzazione creativa dei non-morti, continua a non avere pari nel panorama dei congeneri; purtroppo il discorso si inasprisce quando lo show rinuncia al make up del tutto artigianale e si affida totalmente ad una CGI sicuramente più pratica ed economica, ma molto meno impattante e (per certi versi) assai meno riuscita.
D'altronde lo conferma proprio la scena madre del season finale, la sequenza in cui l'orda di vaganti si getta dal dirupo, un momento di grande efficacia emotiva che purtroppo è stato quasi del tutto rovinato da una computer grafica a tratti imbarazzante.


Titolo: The Walking Dead 
Genere: orrore, post apocalittico, drammatico, azione
Episodi: 22
Durata episodi: 45 minuti
Trasmissione italiana: Fox Italia