LUPIN - Parte 2 - RECENSIONE

Ora che Netflix ha rilasciato i nuovi episodi (5 episodi, dall'11 giugno) che idealmente vanno a completare la prima stagione, il ladro gentiluomo interpretato da Omar Sy torna per chiudere una volta per tutte la propria vendetta, in un modo o nell'altro.
Avevamo lasciato Assane Diop in balia di tanti Arsenio Lupin travestiti, di Guedira il poliziotto che aveva scoperto la sua reale identità e del figlio Raoul, rapito dagli uomini di Pellegrini. La storia riprende esattamente da quel punto e questo attacco diretto nei confronti della famiglia dà il "la" definitivo ad Assane per mettere tutto se stesso nella chiusura di questa storia, come promette all'ex Claire.
Se Arsenio Lupin era non solo la passione e la fonte d'ispirazione nella prima parte per Assane Diop ma anche il suo legame indissolubile col padre Babakar, lo stesso accade ora tra Assane e il figlio Raoul mentre sono separati. Questo parallelismo a specchio è interessante, anche se poco approfondito, e la narrazione continua a svilupparsi fra passato e presente per raccontare dettagli della crescita del protagonista che saranno importanti per ciò che accade oggi. Il tema razziale e della differenza di classe rimangono in realtà dei pretesti sullo sfondo per raccontare una storia, che è prima di tutto familiare, e infatti è alle famiglie che risulta destinato questo show che offre un intrattenimento di qualità per la piattaforma.
Ancora una volta a calamitare l'attenzione dello spettatore è il carisma di Omar Sy nel portare in scena, quasi come fossimo a teatro - e infatti finiremo proprio in un teatro questa seconda parte - questa nuova incarnazione, che in realtà è appunto un'ispirazione della creatura letteraria di Maurice Leblanc. A rimetterci sono ancora una volta gli altri personaggi, i comprimari che vivono in funzione del protagonista, anche se scopriamo qualcosa in più delle loro storie e delle loro vite, e Guedira, forse perché ha anche lui la passione di Arsenio Lupin, diviene un tassello molto importante per la storia e per il destino di Assane. Il cerchio ancora una volta si chiude non solo perché la vendetta procede spedita e tutti i nodi verranno al pettine - forse anche in modo leggermente frettoloso dopo le tante storyline aperte nella prima parte, quasi con la paura di venire cancellati da Netflix - ma anche perché il destino beffardo toccato a Babakar sembrerà ripetersi con Assane, accusato ingiustamente di un crimine e grazie al quale tornerà centrale la definizione di Lupin, "ladro gentiluomo".
Un ladro che, come Assane, non ha mai usato armi se non l'intelletto e la furbizia, e qualche aggeggio tecnologico data l'ambientazione moderna. Ancora una volta le maschere, i travestimenti, gli stratagemmi e la tecnologia sono gli strumenti utilizzati da Assane per avere sempre la meglio sulla polizia e per arrivare fino in fondo al proprio epilogo. Conoscendo un po' i trucchi del mestiere, per lo spettatore quelli di questa seconda parte potranno risultare più prevedibili ma c'è n'è almeno uno che vi lascerà a bocca aperta. L'impianto della messa continua ad essere costruito ad arte e a supportare il fascino di questo moderno Arsenio Lupin, cioè Assane Diop, che per il momento non sembra avere alcuna intenzione di andarsene.


Titolo: Lupin
Genere: azione, drammatico, poliziesco, thriller
Episodi: 5
Durata episodi: 45 minuti
Trasmissione italiana: Netflix