THE STRAIN: IL GENIO DI GUILLERMO DEL TORO

Con 60 nomination all'attivo e un palmares di oltre 25 premi, Guillermo Del Toro è un vero fuoriclasse della regia.
Per chi non lo conoscesse, è di origine messicana, tra le sue opere ci sono Blade 2, Hellboy, Hellboy 2 e Pacific Rim.
Tutti prodotti di fantasia, anche fantascienza in alcuni casi; mondi onirici e inquietanti creati per raccontare storie uniche, proprio come accade nel suo nuovo progetto televisivo (in Italia dal 9 Febbraio): The Strain.
La serie è l'adattamento dell'omonima trilogia di romanzi scritta dallo stesso Del Toro.
Qua riportata un'intervista al regista.
The Strain, la serie, si basa sui romanzi che hai scritto con Hogan. Che rapporto c'è tra libro e serie?
La prima serie è il primo libro, ma il rapporto carta e piccolo schermo è malleabile. Ci sono tre libri e ci sono passaggi chiave con cui i protagonisti dovranno scontrarsi, ma le relazione è elastica e c'è margine per inventare nuove cose. Abbiamo materiale sufficiente per tre o quattro stagioni, forse cinque, perché il secondo e il terzo libro sono molto complessi.

Guillermo tu hai diretto l'episodio pilota. Ci sono possibilità di vederti di nuovo dietro la  macchina da presa? E' stato un grande onore e un grande impegno; mi piacerebbe molto dirigere la premiere della stagione 2.

Cosa ci puoi raccontare dei vampiri della serie? Ci siamo molto sforzati di far uscire al meglio i tratti fisici e il design di queste creature, volevamo renderle credibili.

Come avete deciso i loro poteri e il loro aspetto fisico? Sono tanto ossessionato dai vampiri, da molto tempo, sin da quando ero molto giovane. Ho letto tutti i miti sui vampiri, dal Giappone, dall'Est europeo; mi sono annotato tutto e alcuni di questi appunti sono finiti nei miei lavori mentre la maggior parte è confluita in The Strain.
Più un vampiro resta in vita più perde la sua umanità: si inizia perdendo il cuore, letteralmente. Il passo successivo è perdere il sistema digestivo e i genitali e, se rimangono in vita molto a lungo, anche il naso. Sviluppano poi un'apertura all'altezza della trachea che gli permette di dissipare il calore in eccesso e di proiettare verso le vittime il loro pungiglione. Volevo fossero spaventosi.

(Fonte www.foxtv.it)