FLIGHT (2013) - RECENSIONE

Flight, una pellicola live action con protagonisti Denzel Washington, John Goodman, Kelly Reilly e Melissa Leo. Whip Whitaket, esperto pilota di linea, si trova a pilotare il Southjet 227 dalla Florida alla Georgia in una mattinata autunnale segnata però da una violenta tempesta. 
Appena effettuato il decollo, Whip, accompagnato dal secondo pilota, dovrà affrontare una pericolosa turbolenza che l'aereo supererà senza grosse difficoltà grazie alle manovre dello stesso Whitaker.
Improvvisamente, nella fase di atterraggio, una serie di problemi tecnici coinvolgono l'aereo che a causa di un grave guasto meccanico (perde entrambi i motori), precipita nel bel mezzo di una campo, alla periferia di Atlanta, travolgendo la parte superiore della chiesa.
Delle 102 persone a bordo, solo 6 perdono la vita: miracolo o abilità del pilota?. Per l'America è un eroe ma su di lui incombe una severa indagine della NTSB.

Eroe per caso?, probabilmente sì, ma non è quello su cui si è voluto focalizzare il regista, che costruisce un film sulla dipendenza e sulla indifesa capacità autodistruttiva di Whip che, nonostante il sindacato piloti stia cercando di occultare le prove sulla sua condizione alcolica e tossicologica, non riesce a smettere di abusare di alcolici di ogni tipo.
Sono diversi gli spunti offerti dalla pellicola che non manca di citare, più volte, il Signore; un gioco accattivante di sguardi, e una esposizione viva di emozioni che lasciano senza fiato.
Solo nel finale la pellicola sembra volersi smarcare dall'impronta omertosa, mostrandoci un finale a sorpresa che, a causa della sua mole ingombrante, offusca tutto il lavoro precedentemente svolto rischiando un atterraggio ben più pericoloso di quello realizzato da Whip, "eroe per caso".