UNA NOTTE AL MUSEO 3 (2014) - RECENSIONE

Grazie al grande successo di pubblico per Una Notte al Museo (2006) - una coinvolgente miscela di elaborati effetti speciali e comicità - che arrivò il sequel Una Notte al Museo 2, La Fuga (2009) a firma dello stesso regista e che spostò l'ambientazione negli immensi depositi dello Smithsonian; dove non solo i personaggi del primo film si ritrovavano dopo essere stati imballati e riposti all'interno di casse, ma il sovrano egiziano Kahmunrah si risvegliava dopo 3 mila anni di sonno intento ad assumere il controllo globale terrestre.
Ecco arrivare anche Una Notte al Museo 3 - Il Segreto del Faraone (2014) cambiando ancora una volta ambientazione.
In questo caso, complice l'improvvisa, progressiva perdita del potere magico della tavola di Ahkmenrah, che comincia a morire, Larry è costretto a volare al British Museum di Londra insieme agli amici di sempre compreso il compianto Robin Williams nei panni di Roosevelt per la terza volta.

Anche qui, senza dimenticare la scimmietta Dexter, non risultano assenti animali scorrazzanti; rientranti, ovviamente, nel calderone di figure volte ad arricchire 1 ora e mezza di visione la cui idea di partenza altro non vuole essere che un semplice pretesto su cui strutturare l'ennesimo luna park del grande schermo.
Luna park in cui Ben Stiller veste anche i panni del cavernicolo Laaa, facente parte delle new entry insieme a Lancillotto ed alla sorvegliante Tilly.
D'altra parte, lo script non appare esente da difetti e, forse, chiude con una leggera fretta la vicenda, pur non raggiungendo le vette del primo capitolo della trilogia, questa terza parte diverte senza mai annoiare.