Se in "Corpi da reato" Feig rileggeva al femminile il cosiddetto filone "buddy cop" sulla scia di Arma letale e Rush Hour, in "Spy" il regista ammicca a tutto un filone di commedie d'azione che omaggiano parodiandolo il filo degli action-thriller a sfondo spionistico a partire dall'immarcescibile saga di James Bond.
Spy sulla scia di comedy come Agente Smart - Casino Totale con Steve Carell, Johnny English con Rowan Atkinson e Lo Smoking con Jackie Chan si inserisce con una certa intelligenza all'interno di una rilettura divertente, divertita e a tratti clownesca del filone spy-story, mettendo al centro dell'azione una "spia per caso" o in questo caso per necessità (avete presente il film The Man - La talpa?). Infatti la Susan Cooper di Melissa McCarthy si troverà a dover fronteggiare una situazione di emergenza e da analista CIA relegata dietro ad una scrivania, si ritroverà in men che non si dica catapultata al centro dell'azione come agente operativo a caccia di un pericoloso ordigno nucleare.
La caccia all'ordigno vedrà il personaggio della McCarthy impegnato in una rischiosa missione sotto copertura, supportata/tampinata da un rude collega e sedicente super-spia interpretato da uno spassoso Jason Statham, l'attore gioca con una certa efficacia con il clichè del duro a tutti i costi che ha contribuito a trasformarlo in un divo di film d'azione; il personaggio di Statham che pare costruito anche ammiccando al nuovo 007 di Daniel Craig, funge da contraltare all'agente segreto di Jude Law, fascinoso ed elegante come uno 007 vecchio stile, ma letale come l'Ethan Hunt di Tom Cruise in Mission Impossible.
Feig infarcisce la sua sceneggiatura di gag, scene d'azione, sparatorie, coreografici combattimenti e una spettacolare intro musicale degna del miglior Bond e naturalmente immancabile una certa volgarità di fondo all'insegna del "politicamente scorretto", elemento che da Le amiche della sposa in poi è diventato una sorta di firma per le pellicole dirette da Feig (quindi le famiglie con bambini sono avvertite).
Spy quindi fa indubbiamente il suo dovere nonostante un dipanarsi della trama che definire prevedibile è un eufemismo, tutto però è narrato e coreografato con un equilibrio invidiabile evitando con maestria di trasformare il tutto in pura e compiaciuta parodia citazionista (vedi lo Spia e lascia spiare con Leslie Nielsen).
La caccia all'ordigno vedrà il personaggio della McCarthy impegnato in una rischiosa missione sotto copertura, supportata/tampinata da un rude collega e sedicente super-spia interpretato da uno spassoso Jason Statham, l'attore gioca con una certa efficacia con il clichè del duro a tutti i costi che ha contribuito a trasformarlo in un divo di film d'azione; il personaggio di Statham che pare costruito anche ammiccando al nuovo 007 di Daniel Craig, funge da contraltare all'agente segreto di Jude Law, fascinoso ed elegante come uno 007 vecchio stile, ma letale come l'Ethan Hunt di Tom Cruise in Mission Impossible.
Feig infarcisce la sua sceneggiatura di gag, scene d'azione, sparatorie, coreografici combattimenti e una spettacolare intro musicale degna del miglior Bond e naturalmente immancabile una certa volgarità di fondo all'insegna del "politicamente scorretto", elemento che da Le amiche della sposa in poi è diventato una sorta di firma per le pellicole dirette da Feig (quindi le famiglie con bambini sono avvertite).
Spy quindi fa indubbiamente il suo dovere nonostante un dipanarsi della trama che definire prevedibile è un eufemismo, tutto però è narrato e coreografato con un equilibrio invidiabile evitando con maestria di trasformare il tutto in pura e compiaciuta parodia citazionista (vedi lo Spia e lascia spiare con Leslie Nielsen).