PSYCHOVILLE - Stagione 1 - RECENSIONE

Psychoville – Stagione 1 è una serie tv britannica, andata in onda su BBC Two nel 2009 e inedita in Italia, ideata da Steve Pemberton e Reece Shearsmith.
Per poter parlare di Psychoville bisogna necessariamente parlare di The League of Gentlemen, quattro autori-attori (Jeremy Dyson, Mark Gatiss, Steve Pemberton e Reece Shearsmith), specializzati in quel genere così particolare che viene denominato dark comedy. Due gentiluomini di questa lega (Steve Pemberton e Reece Shearsmith) si sono riuniti nel 2009 per dare vita a Psychoville, classificato come commedia nera dai risvolti psicologici, ma che, in realtà, è un vero e proprio gioiellino. Vi basti pensare che un’altra creatura di questi due signori è quel capolavoro di Inside No.9. 
Psychoville si sviluppa intorno a una serie di eventi in cui sono coinvolti cinque personaggi provenienti da zone diverse dell’Inghilterra e interpretati quasi tutti dai due creatori della serie. David Sowerbutts (Steve Pemberton) è un uomo di mezza età che vive ancora con la madre Maureen (Reece Shearsmith), vedova, con la quale ha un rapporto che chiamare malato è eufemistico, non ha un lavoro e nutre invece un’ossessione morbosa per i serial killer famosi. Mr. Jolly (Shearsmith) è un pagliaccio alquanto improbabile e inquietante con una mano finta, un’idea dell’intrattenimento per bambini discutibile e un conto aperto con la vita e con un suo collega che ha un nome così pericolosamente simile al suo da essere motivo di equivoci di dimensioni epocali.

Invece Oscar Lomax (Pemberton) è un milionario cieco, odioso, avaro e dispotico che spende soldi soltanto per la sua mania di collezionare… animali di pezza. C’è poi Joy Aston (Dawn French), un’ostetrica che tratta un bambolotto come se fosse suo figlio e non si rende conto dell’infedeltà e della cattiveria del marito (Pemberton), il quale le farà uno scherzo in cui apparirà persino una bambola indemoniata. Infine Robert Greenspan (Jason Tompkins), attore affetto da nanismo che interpreta a teatro la parte di uno dei nani di Biancaneve, si innamora dell’attrice che la impersona e crede di avere poteri telecinetici. Tutti vengono ricattati da un uomo misterioso del quale si vedono solo i guanti neri e che scrive loro lettere minatorie in cui asserisce di essere a conoscenza di un tremendo segreto che li unisce e di una colpa che grava su di loro e che devono espiare.
Raccontata così sembra una storia abbastanza normale, monotona, magari noiosa. Ebbene no, per nulla: immaginate la serie tv più politicamente scorretta vista negli ultimi dieci anni… fatto? Bene, Psychoville – Stagione 1 è venti volte tanto. Non risparmia nessuno: genitori che non sanno fare il loro mestiere; figli che non vogliono crescere; uomini e donne di mezza età che non sanno ancora cosa fare della loro vita oppure che si nutrono di ossessioni, allucinando il raggiungimento di un appagamento che non avranno mai; i disabili, sì, perfino loro, seppure con quel sorriso amaro e tipicamente inglese che lascia sempre un po’ turbati. Senza dimenticare di prendere in giro la differenza tra percezione mediatica dei crimini efferati e la realtà delle cose, che si presta ad ambiguità infinite e non facilmente risolvibili. La malattia mentale e il suo trattamento, poi, viaggiano su binari talmente assurdi e ridicoli da risultare destabilizzanti. Una serie come questa è cruda, sopra le righe e non fa sconti a niente e nessuno. Una serie come questa non la vedrete mai in Italia… ed è davvero un peccato.


Titolo: Psychoville
Genere: sit-com, dark comedy, mistero, trhiller psicologico
Episodi: 7
Durata episodi: 29 minuti
Trasmissione italiana: mai trasmesso