22.11.63 - Mini Serie - RECENSIONE

Nel 2011 Stephen King pubblicò "22/11/63", un romanzo di un genere alquanto atipico per lui se pensiamo a quelli con cui ha abituato i propri lettori. Le caratteristiche che lo contraddistinguono come scrittore, tuttavia, restano. L'opera di quasi 800 pagine gioca con la fantascienza - visti i viaggi nel tempo e il romanzo storico - per un'accurata ricostruzione dell'assassinio di Kennedy e della situazione dei primi anni '60. 
A differenza di Under The Dome, che con il romanzo aveva poco a che vedere, 11.22.63 apporta dei cambiamenti minimi alla trama, quel tanto che basta per renderla più adatta al formato scelto di otto episodi, che ho trovato particolarmente azzeccato. Cosa fareste se poteste tornare indietro nel tempo? In particolare negli Stati Uniti del 1960? Non provereste a fermare Lee Harvey Oswald salvando, così, la vita a John Kennedy?. Ãˆ la possibilità che viene data a Jake Epping (James Franco), un comune insegnante d'inglese afflitto da problemi altrettanto comuni, come la compilazione delle pratiche per il divorzio. Grazie al suo amico Al Templeton (Chris Cooper) riesce a tornare all'ottobre del 1960, sempre nello stesso momento, ogni volta che attraversa la "buca del coniglio". Al lo convince quindi a completare la missione che si era prefissato, ovvero scoprire seOswald sia colpevole e, nel caso, ucciderlo.
Jake decide così di tornare e scoprire il più possibile su Oswald e sulla sua colpevolezza, ma tre anni sono tanti e pian piano si costruirà una vita a Jodie, vicino Dallas. Nella sua missione si farà aiutare dal giovane Bill Turcotte (George MacKay), mentre sul lato sentimentale il suo cuore sarà rapito dalla bionda e dolce Sadie (Sarah Gadon). Farà inoltre la conoscenza di molte altre persone: da quelle più stravaganti come l'Uomo dalla Tessera Gialla (Kevin J. O'Connor) a quelle più paterne come Deke Simmons (Nick Searcy), fino a quelle più violente come Frank Dunning (Josh Duhamel) o Johnny Clayton (T.R. Knight). Incontra inoltre tutti quei personaggi storici legati alla vicende come Lee Harvey Oswald (Daniel Webber) e la sua famiglia, George De Mohrenschildt (Jonny Coyne), l'agente Hosty (Gil Bellows) e Jack Ruby (Antoni Corone).
Come accennato nell'introduzione, 11.22.63 Ã¨ perfettamente in linea con il romanzo, anche se è ovviamente riadattato per gli otto episodi della serie. Per rendere la narrazione più scorrevole e agibile, gli sceneggiatori hanno dovuto tagliare molte delle riflessioni e dei pensieri del protagonista, così come le accurate descrizioni della quotidianità. Il romanzo è narrato interamente in prima persona dal protagonista, attraverso i suoi ricordi e i suoi pensieri. Di conseguenza alcune situazioni di vita a Jodie sono state tagliate, ma le chicche per i lettori sono rimaste. Fondamentale in questo cambiamento è la figura di Bill, notevolmente differente, ma che dà agli autori la possibilità di raccontare alcune parti che altrimenti sarebbero state difficili o tediose. Senza scendere nel banale confronto se sia meglio il libro o la serie, 11.22.63 riesce a raccontare la stessa storia in maniera fresca e nuova, sorprendendo anche i lettori. Comunque sia "il passato si armonizza sempre con sé stesso".
Come in quasi tutte le opere dell'autore, le vicende più importanti sembrano quasi essere lasciate in secondo piano rispetto alle vicende della vita quotidiana. Tale aspetto è presente anche nella serie: Jake e gli altri vivono le loro vite tranquille, che piano piano vengono scalfite da eventi esterni e terribili. Stessa cosa avviene per la storia di Lee, che acquista importanza nella seconda parte per poi esplodere nel finale. Questo aspetto, caratteristica fondamentale di King, potrebbe annoiare gli spettatori a cui non piace o non conoscono l'autore, per i quali la serie per buona parte parla di tutt'altro fuorché il caso Kennedy.
Così come il romanzo, anche la serie è molto attenta ai dettagli e alle ricostruzioni storiche e si nota anche dagli aspetti più piccoli, come le due foto qui sotto (quella di sinistra è l'originale). Inoltre sono presenti decine di riferimenti e citazioni per tutti i gusti: da quelle musicali come i Beatles o quelle cinematografiche del Padrino, per arrivare a quelle televisive di The Big Bang Theory fino a quelle di altre opere di King stesso come Christine - La Macchina Infernale. 

Per quanto riguarda il cast, protagonista assoluto è James Franco. Risulta convincente e azzeccato nel ruolo, seppur non sempre perfetto a livello recitativo. Per il resto degni di nota sono Daniel Webber e Kevin J. Conroy, ottimi nei rispettivi ruoli, tra i più difficili della serie - per non parlare del vincitore del Premio Oscar Chris Cooper. Il primo, che interpreta Lee, riesce perfettamente a trasmettere un continuo senso di fastidio in tutto ciò che fa, a partire dalla particolare camminata. Un momento sembra una persona tranquilla e serena, per poi scoppiare in scatti tremendi. Il resto del cast, invece, non sempre riesce ad essere all'altezza, rimanendo spesso poco incisivo e sullo sfondo. Ad esempio non si riesce bene ad intendere l'evoluzione del personaggio di Sarah Gadon, dopo i numerosi eventi a cui è sottoposta.
Con 11.22.63 Hulu crea un ottimo adattamento del romanzo di Stephen King, seguendo fedelmente la storia e ricreando quasi la stessa atmosfera e gli stessi toni. Perfetta la scelta del formato, che non è eccessiva rischiando di annacquare la storia ma neanche troppo corta col rischio di condensare il tutto. È lodevole, inoltre, l'attenzione ai dettagli storici. I problemi principali sono nella recitazione, a causa di un cast di contorno non sempre all'altezza dei protagonisti. In conclusione, un must per tutti i fan dell'autore, ma adatto anche a chi non lo conosce o vuole scoprire qualcosa sul caso JFK.