La capacità di conciliare tematiche socialmente o storicamente importanti a forme di narrazione classiche e scorrevoli, di veicolare sentimenti edificanti documentando e intrattenendo al tempo stesso, viene malvista dal nostro sguardo cinico e pessimista. Eppure è questa capacità che ha permesso agli Stati Uniti di contribuire alla storia del cinema mondiale con tante indimenticabili pellicole.
Non sarà indimenticabile, ma senza dubbio si pone sulla scia degli illustri predecessori, Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza, diretto da Peter Sollett. Il film, ispirato a fatti realmente accaduti, racconta la storia del Detective della polizia del New Jersey Laurel Hester e della sua lotta per far riconoscere il diritto di reversibilità della sua pensione alla giovane compagna Stacie Andree dopo che le è stato diagnosticato un cancro in fase terminale.
Peter Sollett non è un regista dall'impronta personale. Prima di Freeheld ha firmato solo due lungometraggi, di generi assai diversi tra l'altro, e questo è il suo primo dramma tout court. Con questo lavoro Sollett dimostra, però, di possedere l'intelligenza e l'umiltà necessarie per comprendere che il messaggio insito nella sua storia ha la priorità sul resto. Di conseguenza, costruisce una pellicola in cui tutti gli ingredienti formali contribuiscano a raccontare fatti realmente accaduti rendendo giustizia alle protagoniste. Lo aiutano nel compito una solida sceneggiatura, firmata dall'autore di Philadelphia Ron Nyswaner, e un cast eccezionale.
Nei panni della poliziotta Laurel Hester, Julianne Moore è talmente convincente da rendere inutile spendere troppe parole al riguardo. Con una collezione di ruoli invidiabili alle spalle, la Moore ipoteca una nuova candidatura all'Oscar ribadendo la sua sensibilità nei confronti di tematiche quali la malattia (proprio Still Alice lo scorso anno le ha regalato la sua prima statuetta per il ruolo di una donna affetta da Alzheimer), l'omosessualità (The Hours, I ragazzi stanno bene) e la lotta al pregiudizio (Lontano dal paradiso). Ellen Page, che interpreta la sua compagna Stacie Andree ed è anche co-produttrice del film, fornisce un'interpretazione misurata. Vedendola sullo schermo, è impossibile non pensare al suo recente outing e all'importanza che un'opera come Freeheld possa rappresentare nel suo vissuto. Ciononostante, l'attrice evita di lasciarsi prendere la mano dai personalismi e si immerge nel suo personaggio con esiti mimetici. A fianco delle due protagoniste, a spiccare è, inoltre, la performance di Michael Shannon nei panni del partner lavorativo della Hester, il ruvido detective Dane Welles, che troverà il modo di stare accanto alla collega sposando la sua battaglia come forma estrema di lealtà nei suoi confronti.
Titolo: Freeheld - 2015
Genere: drammatico, sentimentale, biografico
Durata: 103 minuti