BOO BITCH - MiniSerie - RECENSIONE

È ancora Netflix a offrirci il nostro intrattenimento quotidiano, questa volta con una teen comedy dai toni freschi e scanzonati che con 8 episodi da 25 minuti ci porta alla scoperta di come se la passerebbe il fantasma di una liceale al suo ultimo anno di scuola superiore. 
Avete presente quel dolce dall'aria invitante che, passando per strada, attira la nostra attenzione dalla vetrina della pasticceria, magari per la forma, i colori, i possibili ingredienti che crediamo possano essere proprio i nostri preferiti?. Quello stesso dolce che ci fa entrare nel negozio per ordinarlo, sederci a tavola, e iniziare a mangiare con l'acquolina in bocca ed esclamare sorpresi "Mmmmh!" ai primi bocconi perché wow, ci abbiamo proprio preso, è davvero buono: fresco, cremoso, gustoso, con la giusta consistenza e un sapore memorabile.
Beh, questo è Boo, Bitch, la serie ideata dalla creatrice di Awkward e Erin Ehrlich di Crazy Ex-Girlfriend, e portato in scena da un cast guidato dalla protagonista del franchise Netflix di To All The Boys, Lana Condor, e l'attrice di Fear The Walking Dead, Zoe Margaret Colletti.
Boo, Bitch - che non rifugge da un'estetica primi anni 2000 alla Lizzie McGuire, e che tutto sommato si rivela piuttosto azzeccata per la serie - ci presenta infatti due ragazze all'ultimo anno di liceo, Erika e Gia, migliori amiche da sempre e abituate a fare, come si suol dire, da carta da parati fin dai primi giorni della loro vita scolastica. Per questo, dopo un'opera di convincimento da parte di Gia, Erika decide di assecondare l'amica e iniziare a "vivere davvero". E, neanche a dirlo, non appena le due cominciano a tenere fede ai loro buoni propositi per le ultime 6 settimane di scuola, arriva la doccia fredda, anzi, ghiacciata: di ritorno dal loro primo party - evento che fa gioire e tirare un sospiro di sollievo agli esilaranti genitori di Erika, preoccupati fino a quel momento per la vita sociale della figlia - le ragazze avranno un incontro ravvicinato con un furgone e un alce (sì, un alce) che avrà conseguenze letali. 
Il mattino dopo l'incidente, Erika inizia così la sua "seconda vita" da fantasma, mettendo in moto la storia. Il post-mortem rappresenta dunque la nuova normalità, una realtà che la nostra protagonista dovrà presto accettare e, possibilmente, imparare a conoscere al meglio se desidera trapassare definitivamente. Un presupposto semplice, ma messo in scena in modo brillante, specialmente per il modo spensierato e arguto con cui viene gestito e per ciò che vi si riesce a costruire intorno.
I problemi, per Boo, Bitch, si palesano tuttavia verso metà stagione. Ovvero più o meno quando cominciamo a renderci conto che il dolce che tanto ci stava piacendo inizia a diventare stucchevole, a perdere di gusto per le nostre papille, che non hanno poi gradito troppo quel pezzo di pan di spagna nel mezzo che abbiamo appena addentato e che va anche un po' rovinarne la consistenza. È in pratica ciò che succede nello show quando un cambio di personalità effettuato in maniera un po' troppo repentina porterà Erika a diventare la nuova Regina George della serie, e allo spettatore sembrerà di assistere a un'ennesima riproposta in chiave più moderna di Mean Girls.
L'aspetto di critica sociale, che è comunque apprezzabile, finisce con il divenire ridondante, e ad andare a discapito della storia, proprio come l'esasperarsi della trasformazione di Erika, che si protrae talmente a lungo da rubare tempo alla costruzione di una troppo affrettata (e abbastanza prevedibile) conclusione. Il plot twist che arriverà poco prima del finale sembra voler riportare sulla giusta carreggiata la serie che sembrava essersi smarrita all'interno della sua stessa retorica, ma né questo né le convincenti interpretazioni da parte delle due giovani protagoniste possono compiere miracoli.
Adesso siamo lì, con questo ultimo pezzo di dolce che mangeremo, sì, ma giusto per finirlo. Giusto perché alcune sue parti erano davvero squisite, e ci è dispiaciuto che quell'esperienza gustativa che prometteva così bene sia stata poi intaccata da questo o quell'elemento che, se gestiti diversamente, avrebbero anche potuto rendere il tutto più gustoso.


Titolo: Boo Bitch
Genere: commedia
Episodi: 8
Durata episodi: 22-27 minuti
Trasmissione italiana: Netflix