AMAZZONIA (2013) - RECENSIONE

Sia è una scimmia cappuccina crescita in cattività che si ritrova nel bel mezzo della foresta amazzonica in seguito ad un incidente aereo. Sola e indifesa in un mondo a lei sconosciuto, Sia dovrà fare attenzione a mille pericoli per poter sopravvivere.
Amazzonia è il primo documentario girato interamente nella foresta amazzonica in stereoscopia, con un cast composto solamente da animali non addestrati, calati nel loro habitat naturale.
Privo di dialoghi, narrato nella versione italiana da Alessandro Preziosi, nel film i suoni e i rumori comunicano le emozioni di un microcosmo che vive secondo le proprie leggi e la variegata fauna che abita questo territorio.
Più documentario che racconto di finzione, Amazzonia si pone l'obiettivo di mostrare allo spettatore la bellezza e la biodiversità della foresta amazzonica.
Il regista sfrutta tutto il potenziale che il set gli offre, tuttavia il messaggio ecologista è palese, tanto da far passare in secondo piano le avventure della scimmia protagonista della storia. Sia, deve affrontate pericoli e adattarsi a un territorio totalmente sconosciuto, ma le fasi che accompagnano il viaggio del primate sono solo un pretesto per mostrare dall'interno tutta la potenza della foresta e la sua fauna.
Amazzonia spinge sul documentario più illustrativo attraverso un 3D poco necessario.