AMERICAN HORROR STORY "ASYLUM" - Stagione 2 - RECENSIONE

Briarcliff è un istituto psichiatrico gestito dalla gerarchia cattolica che ha al suo vertice il Monsignor Howard (Joseph Fiennes) e al seguito Suor Jude (Jessica Lang).
Spiccano l'impeccabile Dottor Arden (James Cromwell "Babe il maialino") e lo zelante Dottor Thredson (Zachary Quinto) e la timida Suor Mary Eunice (Lily Rabe).
La situazione degenera però quando una reporter Lana Winters (Sarah Paulson) inizia ad indagare sulle punizioni corporali usate nei confronti dei pazienti. Irreparabilmente compromessa per la sua omosessualità, finirà per diventare un'ospite della casa di cura, dove la sua vita si intreccerà con quella di Kit Walker (Evan Peters), accusato di essere un serial killer e Grace Bertrand, un'assassina per necessità.
Sullo sfondo si alternano fantomatici rapimenti alieni (unica cosa che ho capito ben poco all'interno di "Asylum") e strani omicidi legati al nome di Bloody Face.
Se nella prima stagione il perno principale era la ricostruzione del nucleo famigliare, con battute riflessive, qui, sembra lo studio della malattia mentale a privilegiare; ma se l'intento è quello di far luce sulle torture corporali, tra cui elettroshock e le frustate, e denunciare le brutalità, gli esperimenti che subirono molti pazienti, il tutto contornato da storie sadiche e horror, il prodotto è perfettamente riuscito a mio modo di vedere.

Titolo: American Horror Story "Asylum"
Genere: horror, thriller, drammatico
Episodi: 13
Durata episodi: 45 minuti
Trasmissione Italiana: Fox Italia