ABSOLUTELY ANYTHING - UN'OCCASIONE DA DIO (2015) - RECENSIONE

Record di incassi nel 2003, L'onnipotente Bruce, tradotto in Una settimana da Dio, fu un successo ed ebbe tra i suoi meriti anche il lancio della carriera di Steve Carell, prima di 40 anni vergine. A distanza di 12 anni arriva la risposta inglese, in originale Absolutely Anything, in italiano Un’occasione da Dio, traduzione di cui potremmo lamentarci, ma del resto le somiglianze col “veicolo” di Jim Carrey sono tali da giustificare il misfatto. La differenza sta in sufficienti minuscoli dettagli degni di nota.
Dagli Stati Uniti al Regno Unito, Un’occasione da Dio ha per protagonista Neil Clarke (Simon Pegg), insegnante di inglese col pallino dello scrittore – fallito –, con un amore chiuso nell'armadio per la sua vicina Catherine (Kate Beckinsale) e un fedelissimo cane di nome Dennis. A renderlo onnipotente non sarà però Dio, bensì il Consiglio Galattico degli Esseri Superiori, appena venuti a conoscenza della razza umana tramite una sonda inviata nello spazio.
La reazione? Distruggere la Terra a meno che gli uomini non si dimostrino degni. Tuttavia di oltre 400 milioni di specie incontrate mai nessuna ha passato il test. Insomma,Un’occasione da Dio, ha come errore l’aver nominato invano il Signore, poiché a esser “divini” sono una manciata di specie aliene dai poteri sconfinati tanto quanta la loro crudeltà. Nulla di misericordioso, zero regole per Neil, al contrario di Bruce, e una esilarante capacità di sfruttare la lingua alla lettera.
Certo la somiglianza immensa non rende Absolutely Anything in alcun modo originale, migliorato in gran parte per la brillante idea di ispirarsi a un grande classico dellafantascienza, A Boy and His Dog, imitando il rapporto tra Vic e Blood e facendone una commedia a suo modo efficace. Certo in originale ha aiutato anche l’immenso cast di voci, motivo principale della nascita del progetto: il compianto Robin Williams a dar voce a Dennis e i Monty Python per gli Esseri Superiori.