Laura Barns è una giovane ragazza suicidatasi in seguito a un video pubblicato su Youtube che la ritraeva in atteggiamenti sconci e particolarmente imbarazzanti. Blaire Lilly era la sua migliore amica e durante una videochiamata con il suo fidanzato Mitch si intromette un contatto senza nome e apparentemente inquietante. Dopo le insistenti domande dei giovani malcapitati, si viene a scoprire che il contatto è quello di Laura. Sarà lei o magari è opera di qualche hacker? Sta di fatto che per Blaire, Mitch e gli altri partecipanti alla videochiamata presto la tranquilla serata si trasformerà in un lento e raccaprinciante gioco al massacro, dove tutti riveleranno davvero il loro animo e nessuno riuscirà a sfuggire all’ira di Laura.
Categorizzato con l’etichetta di social horror, il film brilla per semplicità di intenti ma anche efferetezza delle scene trattate. Apparentemente potrebbe sembrare noioso il seguito ma, il modo frenetico con il quale è sviluppato rende la trama davvero avvincente riuscendo a convincere non solo lo spettatore che i social sono luoghi dove occorre fare molta attenzione, ma addirittura insinua nella mente uno status ansioso davvero da godere fino in fondo come un buon bicchiere di vino. Quasi assente è anche la colonna sonora, da ricordare solo un rumore sinistro di sottofondo che accompagna le situazioni più assurde e non risulta per nulla errato l’accompagnamento nelle scene cruciali. Unfriended è davvero un film innovativo, a tratti geniale che riesce a spaventare non tanto per quello che vediamo ma quanto per quello che potenzialmente potremmo vedere dall’altro lato dello schermo. Un horror che innalza le sue paure più profonde al 2.0.