BATTLESHIP (2012) - RECENSIONE

Nel 2005 la NASA vara il Progetto Beacon, con l'ambizioso scopo di stabilire un possibile contatto con il più vicino pianeta capace di ospitare la vita, il Pianeta Gdove potrebbe abitare una razza intelligente. Sette anni dopo, nel 2012, la razza aliena che abita il Pianeta G giunge sull Terra con una flotta esplorativa, il cui scopo è gettare le basi per una futura invasione; tuttavia, poiché il loro sistema di comunicazione rimane danneggiato durante l'atterraggio a causa dell'urto con un satellite, gli alieni decidono di servirsi del centro di comando del Progetto Beacon, situato nelle Hawaii e, per impedire agli umani di ostacolare il piano, innalzano un potente campo magnetico attorno alle isole schierando tre potenti navi da guerra a difesa del dispositivo che lo genera, situato su una gigantesca piattaforma oceanica.
In quel momento una flotta riunita di tredici diverse nazioni sta compiendo un'esercitazione al largo delle Hawaii ma delle oltre venti navi che la compongono solo tre cacciatorpedinieri rimangono all'interno della barriera. Sarà compito loro e del loro equipaggio contrastare la minaccia aliena prima che il nemico riesca a mettersi in contatto con il proprio pianeta natale fornendo al resto della flotta le coordinate per l'invasione.

Prodotto dalla Universal in collaborazione con la Hasbro, BATTLESHIP è la trasposizione del videogioco Battaglia Navale. Classico sfoggio di effetti speciali al servizio di una trama uscita direttamente dal ricettario hollywodiano. A bordo dell’Arca ci sono tutti e ormai non manca più nessuno: l'indisciplinato coraggioso, la bella bionda figlia del capitano, lo scienziato occhialuto e gli anziani marinai della Missouri pronti a fare ancora la loro parte. C'è persinoRihanna nei panni della soldatessa grintosa e senza paura. Ma non è finita. I riferimenti a Top Gun infatti si sprecano e la classica dicotomia nemici/amici che in questo caso vede americani e giapponesi unirisi per il bene del pianeta, per quanto più sfumata che in altri casi è comunque sufficientemente ribadita.
Veleggiare verso la parodia per il regista Peter Berg è inevitabile. Scelta voluta? Forse. In effetti non c’è nulla di serio e tutto sembra improntato per strappare una risatina di compiacimento. Il problema è che ogni fotogramma sa di stantio e lo spettacolo dopo pochi minuti stanca. E' un po' come sentire l’ennesima variante della storia del fantasma formaggino.

Ovviamente il ritmo non manca ed è questo a tenere in qualche modo a galla il film. A dover per forza cercare qualcosa d'interessante, si può dire che iconograficamente parlando non è male la trovata dei missili a esplosione ritardata lanciati dalla nave aliena che ricordano le Stielhandgranate, le celebri bombe a mano tedesche. Ovviamente è palese che, in quanto a punti a fovore, stiamo raschiando il fondo del barile perché, per la cronaca, il resto degli effetti speciali non è assolutamente così strabiliante come annunciato e persino gli alieni, affetti da problemi di vista a causa della luce terrestre, s’intravedono appena. Abbastanza comunque per capire che non hanno nessuna caratteristica morfologica degna di essere ricordata.

BATTLESHIP è il classico gigantesco baraccone fatto con la convinzione che ancora la stragrande maggioranza degli spettatori possa aprrezzare. Ma qui siamo davvero fuori tempo massimo e alla fine potrà dare qualche soddisfazione solo ai fan del videogioco. Magari anche a qualche quarantenne in cerca di un revival degli anni 80.