THE BURNING GIRLS - Mini Serie - RECENSIONE

Dopo il suicidio del suo predecessore, la nuova reverenda del villaggio di Chapel Croft dovrà affrontare sinistre apparizioni e l’ostilità degli abitanti del posto, mentre continua a fare i conti col proprio oscuro passato.
Halloween, tempo di streghe, infestazioni di fantasmi e atmosfere lugubri. Non a caso ritroviamo tutto questo in The Burning Girls, nuova miniserie horror adattamento dell’omonimo romanzo di C. J. Tudor e ultima arrivata tra le visioni perfette per la spooky season. Lo show, suddiviso in sei episodi e disponibile su Paramount+, ruota attorno alla figura di Jack Brooks, donna dall’oscuro passato alle spalle nonché nuova guida spirituale del villaggio inglese di Chapel Croft dopo il suicidio del suo reverendo, trasferitasi in paese per cominciare una nuova vita. Ben presto, però, la nostra protagonista si accorgerà che Chapel Croft non è il luogo tranquillo che potrebbe sembrare.
The Burning Girls, la miniserie creata da Hans Rosenfeldt non brilla certo per originalità, richiamando a sé tutti i tropi classici del genere; nonostante ciò, riesce comunque a creare un’atmosfera inquietante e carica di mistero, mentre esplora quello che è il reale tema attorno al quale ruota lo show, ovvero essere una donna all’interno di un contesto retrogrado e tradizionalista.
Dopo il suicidio del reverendo Fletcher, tocca a Jack Brooks (Samantha Morton) prendere il suo posto come guida spirituale di Chapel Croft, piccolo villaggio nella campagna inglese del Sussex, dove si trasferisce insieme alla figlia adolescente Flo (Ruby Stokes). I fedeli del paese non sanno, però, che la nuova reverenda porta con sé un pesante bagaglio: la morte del marito e un incidente avvenuto nella sua precedente parrocchia, infatti, hanno spinto la donna ad accettare il nuovo lavoro lontano da Nottingham, sperando di poter ricominciare da capo in un posto tranquillo.
Ma anche Chapel Croft ha una storia oscura alle spalle: trent’anni prima, infatti, due studentesse ribelli scomparvero nel nulla senza lasciare traccia mentre, nella chiesa locale, pare che spesso facciano la loro comparsa i fantasmi di due bambine avvolte dalle fiamme, bruciate sul rogo come streghe nel 1556. Jack Brooks dovrà quindi barcamenarsi tra il suo difficile passato, l’accoglienza piuttosto sospettosa degli abitanti del luogo e le sinistre apparizioni che infestano il paese.

Il femminismo nel contesto religioso, questa è la principale tematica affrontata da The Burning Girls. La serie mette in scena cosa significhi essere una donna all’interno di una società retrograda ed eccessivamente tradizionalista, capace, nel corso dei secoli, di cambiare solo i propri metodi (per forza di cose) ma non di certo la sua mentalità bigotta. A Chapel Croft, infatti, pare esserci la convinzione interiorizzata che una donna desiderosa di esprimere la propria opinione o di ribellarsi ai dogmi imposti, rappresenti la manifestazione della malvagità e, per questo motivo, vada punita. Con il rogo negli anni della caccia alle streghe, con la mortificazione fisica e psicologica ai tempi della scomparsa delle due adolescenti, considerate ostili e sovversive ma in realtà solo vittime di famiglie violente e incapaci di comprenderle.
Anche ai giorni nostri, però, la comunità del piccolo villaggio si dimostra egualmente incapace di accettare le donne in quanto tali. Lo capiamo fin da subito, con il disappunto degli abitanti nello scoprire che “Jack” non corrisponde al nome di un uomo, del nuovo reverendo, ma di colei che è venuta a sostituirlo. La donna dovrà così sgomitare per farsi accettare dal paese e dimostrare il proprio valore. Infine, vediamo come addirittura le giovani generazioni del posto, in particolare le ragazze, abbiano interiorizzato l’atteggiamento misogino di Chapel Croft, finendo per diventare vittime di se stesse e finendo per alimentare abusi e violenze.
The Burning Girls raccoglie al suo interno tutti i tropi classici del genere, senza tralasciarne neanche uno. Abbiamo una protagonista tormentata con un passato misterioso alle spalle e un villaggio della campagna inglese che, dietro la sua apparenza idilliaca, nasconde un cuore malvagio, tra fantasmi di bambine arse vive, ragazze scomparse nel nulla e preti suicidi. Troviamo anche un’adolescente scontrosa ma incredibilmente sensibile e sola, con la peculiare abitudine di fotografare lapidi con la sua macchina fotografica analogica, un hobby che la rende decisamente anacronistica rispetto ai suoi coetanei. Il tutto ovviamente condito da compaesani ostili, camicie da notte insanguinate, corvi gracchianti, candele tremolanti e set da esorcismo lasciati fuori dalla porta di casa.
Nonostante non brilli certo per originalità e metta forse troppe storyline al fuoco, la miniserie tratta dal romanzo di C. J. Tudor riesce comunque a dar vita a un’atmosfera inquietante e a coinvolgere lo spettatore in tutti gli oscuri misteri che pian piano vengono a galla. Forse non verrà ricordata negli anni a venire, ma di certo si rivela un ottima visione per il periodo che precede Halloween.


Titolo: The Burning Girls
Genere: drammatico, orrore, thriller
Epsiodi: 6
Durata episodi: 46-57 minuti
Trasmissione italiana: Paramount +